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mercoledì 12 aprile 2017


Grande è l'impegno di questa Organizzazione Sindacale per tutelare i diritti dei lavoratori della Regione Puglia onde evitare che vengano calpestati da una politica ingiusta ed egoistica.
Non ultimo anche il Quotidiano di Bari, in data odierna, menziona tale deciso impegno del CSA a proposito della tanto discussa sospensione del salario accessorio, che colpirebbe gli impiegati di questa Amministrazione Regionale.
Ecco di seguito l'articolo pubblicato:



Dovrebbero sedersi attorno al tavolo della Commissione II di via Capruzzi stamane, dopo mesi e mesi di chiacchiere, traccheggiamenti e rinvii, consiglieri del Movimento 5Stelle, assessore al Personale, dirigenti di sezione e dipartimento e segretari delle sigle sindacali maggiormente rappresentative –come si dice - per conoscere lo stato di attuazione del modello organizzativo della sempre più ingrippata macchina amministrativa regionale MAIA. Ma soprattutto, anche se quasi nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente e fissarlo come punto di partenza della discussione, lo stato delle pratiche relative al salario accessorio. Una vera e propria piaga dolente e già quasi incancrenita che potrebbe finire per tagliare le buste paga del comparto, ipotesi che però prima o poi bisognerà valutare conti e dati alla mano, magari senza fare troppi sconti sugli ‘orrori’ del passato. Tra le motivazioni della richiesta, in ogni caso, quella di comprendere le ragioni dei ritardi nell’attuazione del cronoprogamma, ma soprattutto fare  finalmente chiarezza su problematiche come la mancata corresponsione di quanto spettante ai lavoratori dell’ente e gli straordinari non concessi. In ballo, dunque, in primis il ‘buco’ da circa 18 milioni (Euro 18.108.060,60 precisamente) destinati alla retribuzione accessoria degli anni dal 2011 al 2015. Un problema serio che, come visto, si trascina da troppo tempo, considerato che nessuno, ma proprio nessuno, ai vertici della Regione sa tuttora che pesci prendere su fondi e relative determinazioni. Eppure l’atto dirigenziale della Sezione Personale e Organizzazione n. 64 del 31 gennaio scorso illustra in una decina di pagine lo stato disastroso della contabilità relativa agli emolumenti accessori del personale riferita, come detto, alla gestione della seconda giunta guidata da Vendola e lasciata in eredità a Emiliano. E’ ovvio che l’attuale gestione del personale ha rifatto da cima a fondo tutti i calcoli, sospendendo il saldo dell’anno 2015 e bloccando il pagamento delle stesse indennità per il 2016. E l’assessore Nunziante, pur sapendo forse di forzare la mano, il mese scorso in un incontro in delegazione trattante aveva promesso di valutare l’opportunità, a conclusione di conteggi e verifiche, di erogarlo sotto altra “voce”. In realtà c’è chi vede nero e mesi di sangue per i sempre più bistrattati dipendenti pugliesi, costretti a rinunciare alle produttività individuali anche per i prossimi tre anni, molto probabilmente, con sforbiciate da qualche migliaio di auro ‘spalmati’ nei prossimi trentasei mesi. Tutto da verificare, come detto, ma se il taglio sui salari accessori si tramutasse in realtà, sarebbe un vero salasso sullo stipendio per centinaia e centinaia di funzionari ed impiegati. Senza parlare del rinvio fino a fine maggio delle sezioni (già servizi) da assegnare ai dirigenti, ma anche posizioni organizzative e alte professionalità. Di certo l’organizzazione sindacale C.S.A. Regioni Autonomie Locali di Carlo Cirasola è venuta a conoscenza che l’Amministrazione intende sospendere con atto di Giunta l’erogazione dell’intero salario accessorio (indennità di disagio, indennità di specifiche responsabilità, produttività per progetti e produttività individuale) a decorrere dal 1° aprile, “….fino al totale recupero del montante di € 19.750.861,57 così come dalle risultanze di cui alla determina n. 64 del 31 gennaio 2017, il tutto a discapito delle categorie più penalizzate economicamente”. E per evitare che siano “…i soliti lavoratori a pagare di tasca propria gli errori commessi da dirigenti che hanno percepito le loro premialità, avendo raggiunto gli obiettivi…….”, scontata la minaccia dei sindacalisti autonomi di adire le vie legali. Tutto, insomma, pare franare attorno al personale e ai grandi progetti di rilanciarlo. A proposito: e il grande piano ‘ambidestro’ M.A.I.A., affidato alle cure dell’Ipres per oltre 600mila euro non appena nato? Un altro ‘flop’ annunciato di un’amministrazione che, sulle orme delle precedenti amministrazioni, ha fatto di proclami e grandi progetti il propulsore di una navicella affondata prima ancora di essere stata varata….


Francesco De Martino



questo è il link dell'articolo:
http://quotidianodibari.it/articoli/primo-piano/dopo-il-flop-del-maia-arrivano-i-tagli-del-salario/#.WO4_A2mLTbi


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