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giovedì 18 aprile 2019


Si pubblica qui di seguito una nota a cura di Giuseppe Bennardi, RSU di questa O.S., abile e competente sindacalista che più di ogni altro incoraggia all'azione e mantiene viva la fiammella delle rivendicazioni sindacali.




FIGLI  di un DIO minore

         E’ questa la certezza che prende sempre più corpo fra i  tantissimi  lavoratori dipendenti  della REGIONE PUGLIA inquadrati nelle categorie A,B, C e D (non titolari di posizione organizzativa),  chi vi scrive è eletto RSU per il CSA e componente della  delegazione trattante Regionale ed ha  partecipato, e continuerà a farlo,  a tutti gli incontri  utili al fine di migliorare le condizioni economiche dei colleghi lavoratori Regionali.
        Farsi carico dei problemi complessivi dei lavoratori è una prerogativa fondamentale di chi , come il sottoscritto, ha voluto e ottenuto la fiducia ampia dei colleghi, per proporre una rappresentanza delle istanze, all'interno della assemblea della RSU. E’ evidente che, in questi primi mesi di attività,  si e’ portato avanti  un lavoro teso ad incalzare l’Amministrazione sui tanti temi importanti ed essenziali per la vita dei  lavoratori. 
              Tuttavia, nonostante le migliori intenzioni,  si assiste a “doppie corsie e doppie velocità“, si opera e si chiude con estrema “scioltezza” il regolamento  dei  criteri per l’attribuzione dei nuovi incarichi per le P.O., si rinvia sempre in avanti la discussione del CID,  non si da’ nessuna informazione sulle risorse disponibili per provvedere alle progressioni orizzontali e al premio incentivante, non giungono informazioni sui tempi per le progressioni verticali. Insomma tutto fermo per i “soliti tanti noti” invece soluzioni privilegiate per una parte minoritaria (quanto minoritaria?) di personale.
           Tutto questo non è solo inaccettabile ma indecente e deprecabile, è evidentemente mortificante per la dignità di quei tanti lavoratori che con grande senso di responsabilità continuano a portare avanti attività essenziali per l’Ente. Credo sia arrivato il momento di far sentire alta la propria voce e non rassegnarsi alla realtà, anche perché  è  proprio la nostra rassegnazione l’elemento fondamentale  su  cui la controparte muove la sua strategia. Tutto si può accettare alla nostra età, anche l’apprendere  che non ci sono risorse disponibili,  ma essere presi per il  c… da dirigenti e burocrati in molti casi  più giovani  di molti di noi è offensivo. Difendiamo insieme la nostra dignità professionale.
               Saluti ed auguri a tutti voi.

               Giuseppe Bennardi 

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