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venerdì 19 gennaio 2018




TELECAMERE NEGLI UFFICI PUBBLICI
INTERVIENE IL CSA



Gli uffici pubblici lentamente si stanno trasformando in set televisivi tipici da reality show (come il Grande Fratello).
Purtroppo dietro questa apparente ironia si nasconde una triste realtà:
infatti anche alla Regione Puglia stanno provvedendo ad installare  in ogni angolo di corridoio telecamere di sorveglianza, che inevitabilmente potranno riprendere durante le ore di lavoro i movimenti degli impiegati. 

E' paradossale che in un periodo storico in cui si parta tanto di tutela della privacy, la videosorveglianza contrasta nettamente con la privacy stessa, infatti oltre ad essere "spiati" dall'occhio elettronico si viene persino "registrati" nei vari movimenti.

Siamo sicuri che tutto questo serve per la sicurezza negli ambienti di lavoro? 

Una situazione di culmine è stata raggiunta nelle sedi Arif di Conversano dove, sabato scorso approfittando dell'assenza del personale, sono state montate telecamere anche all'interno degli uffici provocando una giustificata rivolta da parte dei dipendenti, che prontamente hanno chiesto l'intervento sindacale.


Infatti prontamente è intervenuto il CSA che "alla fine di una fitta corrispondenza con la direzione generale dell'Arif è riuscita a stoppare l'illecito" così come riportato da "Il quotidiano Italiano" di cui si riporta l'articolo completo al seguente link:


Questa azione costituisce un'importante vittoria sindacale da parte del CSA, che adesso si impegnerà ad intervenire anche presso gli Uffici Regionali, coinvolgendo i responsabili, onde evitare che tale iniziativa alquanto "invasiva" possa essere adottata anche presso questi uffici per evitare che  possa assumere sempre più carattere di abuso e illecito. 
Tutto ciò non può che creare disagi e frustrazioni nel lavoratore nel sentirsi costantemente "osservato" durante le ore di attività.

E' da fare una osservazione: nonostante negli ultimi tempi, si sta ponendo sempre più attenzione sulle condizioni di benessere lavorativo entro cui il lavoratore deve poter esercitare la propria attività, in realtà, in maniera "ipocrita" e contraddittoria tale situazione non viene garantita, visto che anche lo "spiare" delle videocamere nei posti di lavoro può indurre una sorta di stress in chi svolge attività lavorativa.  
Lo stress detto anche SGA (Sindrome Generale di Adattamento), oltre a interferire negativamente sulla produttività del lavoratore, può scatenare cause patologiche gravi, a tal proposito si riporta un trafiletto pubblicato qualche tempo fa su La Stampa:

"Gli scienziati dell’ Harvard Medical School di Boston hanno trovato e svelato quello che è il collegamento tra lo stress e gli eventi cardiaci come infarto del miocardio e ictus"


Chissà, può darsi che in futuro, la P.A. si potrebbe trovare a dover pagare ingenti danni ai familiari degli sfortunati lavoratori per essere stata artefice di condizioni scatenanti tali gravi malattie.

E' indubbio che siamo passati da una situazione di estremo lassismo all'attuale  di estrema austerità!

Prima l'adozione dei tornelli, poi la chiusura della porta di accesso al Bar, adesso le telecamere di videosorveglianza, che altro più? 
Dal set televisivo alla prigionia non manca molto!

Non devono pagare tutti per la negligenza di pochi irresponsabili.

Siamo convinti che tali metodi restrittivi di controllo, in sinergia con le mancate gratificazioni giuridiche e economiche non incentivano la produttività lavorativa, ma ottengono l'effetto contrario: la ostacolano! 

Diciamo basta alla mortificazione e all'umiliazione del personale!

Farebbero bene a meditare i responsabili di questo nuovo scenario organizzativo della Pubblica Amministrazione!

La Segreteria 





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