Si pubblica l'artico riportato dal:
Progetto Maggiore e riorganizzazione Arif, sub
commissari stroncano le delibere di Milillo: non c’è spazio per i figli di…
Di
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18 Set 2019
Ventata di aria fresca all’Arif, l’Agenzia Regionale
per le attività Irrigue e Forestali. Ad azionare il ventilatore della legalità,
dopo l’esposto in procura del CSA, sono stati i sub commissari Francesco
Ferraro e Vito Damiani. Ieri pomeriggio alle 18 sono stati infatti annullate
due delibere fatte in fretta e furia dallo sfortunato commissario
Oronzo Milillo, dimessosi in polemica con il presidente Michele
Emiliano.
L’annullamento arriva anche grazie alla sottolineatura
fatta dal Quotidiano Italiano. La prima è la numero 308 del 2019 ed è quella
che prevede la riorganizzazione degli uffici dell’agenzia regionale. “In tempi
brevissimi intercorsi dalla nomina dei due sub commissari e le dimissioni
irrevocabili del commissario straordinario Millilo non hanno permesso alcuna disamina
congiunta e tanto meno una valutazione in ordine alla struttura organizzativa
più idonea da adottare in relazione alle nuove e più ampie funzioni attribuite
all’agenzia”. Tradotto vuol dire che la delibera non è idonea a soddisfare il
primario interesse pubblico
I sub commissari utilizzano la
stessa formula anche per stroncare la delibera 311 del 2019, quella a noi tanto
cara del “Progetto Maggiore“.
“In tempi brevissimi intercorsi dalla nomina dei due sub commissari e le
dimissioni irrevocabili del commissario straordinario Millilo non hanno
permesso alcuna disamina congiunta e tanto meno una valutazione in ordine alle
effettive necessità assunzionali dell’ente, con specifico riferimento alle
funzioni attribuite all’agenzia in materia di monitoraggio”. In sostanza la
delibera non è la più idonea e opportuna e l’aspetto degli interessi pubblici
risulta disciplinato da una organizzazione non adatta.
Insieme ai cittadini pugliesi
auspichiamo che il lavoro dei due sub commissari, Daminani e Ferraro, prosegua
nella direzione di mettere un freno definitivo ai privilegi e agli sprechi di
cui l’Arif si è resa protagonista in questi lunghi anni. Per il momento
parenti, amici e conoscenti vedono sfumare l’opportunità di entrare in Arif a
scapito di tanti competenti e disoccupati della nostra regione.
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