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venerdì 30 agosto 2019



Sul Quotidiano Italiano edizione Bari è stato pubblicato il seguente articolo, nel quale ancora una volta si evince la determinazione del CSA nel portare avanti lotte che contrastano le ingiustizie e le discriminazioni nella Pubblica Amministrazione, che assumono come in questo caso carattere di scandalo nel selezionare e privilegiare alcuni lavoratori.

Caso Arif, dimissioni con "regalo" del Commissario Milillo. CSA: Sistemati gli amici degli amici. Esposto in procura.
di Antonio Loconte        30 agosto 2019

Invoca trasparenza, ma poi firma un progetto di 36 mesi per il controllo delle acque sotterranee della Regione Puglia che sa tanto di rinnovo del Progetto Maggiore. Bufera sull’ex commissario straordinario dell’Arif, Oronzo Milillo. Del Progetto Maggiore, di cui abbiamo scritto in passato – lo ricordiamo – facevano parte figli e amici di politici e dirigenti piazzati all’Arif senza selezioni pubbliche e ad un certo punto con il rischio concreto che potessero ritrovarsi a godere di un contratto a tempo indeterminato nell’agenzia pubblica. Avevamo recentemente scritto delle forti pressioni sull’ex direttore generale, Domenico Ragno, affinché rinnovasse i contratti ai raccomandati. Parentele che lo stesso Ragno non aveva mai smentito, limitandosi a dire che tutto era successo prima del suo arrivo, ma non esimendosi dal rinnovo di almeno tre contratti con la sua firma. Il Progetto Maggiore ha fin dall’inizio rappresentato l’emblema di cosa sia stata ed evidentemente sia ancora l’Arif. 
Ieri, una volta appresa la notizia della delibera sul progetto per il controllo delle acque sotterranee, il primo ad alzare la voce sull’ennesimo presunto abuso è stato il sindacato Csa Ral, che ha stigmatizzato il comportamento dell’ex commissario straordinario dell’Arif Milillo in un comunicato stampa senza fronzoli. Il sospetto non dichiarato è quello che a controllare le acque siano gli stessi del Progetto Maggiore. 
“Il commissario dimissionario Arif Oronzo Milillo – tuona il Csa – predica bene e razzola male. L’ultimo giorno del suo mandato, senza nessuna consultazione con le organizzazioni sindacali di parte pubblica, accontenta gli amici degli amici. È stata pubblicata una delibera di assunzione personale somministrato per 14 unità. Delibera numero 311 del 29/08/2019. Di queste unità, sette sono assunte con contratto pubblico, in mancanza di bando a valenza pubblica e relativa comunicazione”. 
Ma c’è di più. “Si precisa che l’Arif da un anno e mezzo è senza RSU, che è l’organo sindacale preposto alla ratifica di tutte le questioni riguardante il personale pubblico. Come da nota dell’Aran protocollo ARIF AOO-ARIF 41671 del 25/07/2019. Il Csa ral, oltre a denunciare mezzo stampa come già successo per questioni analoghe della precedente amministrazione, invierà esposto denuncia alle Procure della Repubblica di Bari, Brindisi, Lecce, Foggia e Taranto, Ministero della Funzione Pubblica, Anac e alla Procura Generale della Corte dei Conti Puglia”. 
Uno degli elementi che più di tutti fa discutere è la circostanza di aver assegnato il ruolo di Responsabile unico del procedimento (rup) sul controllo delle acque sotterranee, ad Antonio Giannini, il dipendente che più di altri ha sistemato più familiari in Arif attraverso il Progetto Maggiore. Intanto sull’Agenzia Regionale delle Attività Irrigue e Forestali continuano ad essere accesi i riflettori della Guardia di Finanza.
di Antonio Loconte  

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