Si pubblica qui di seguito una nota a cura di Giuseppe Bennardi, RSU di questa O.S., abile e competente sindacalista che più di ogni altro incoraggia all'azione e mantiene viva la fiammella delle rivendicazioni sindacali.
FIGLI
di un DIO minore
E’ questa la
certezza che prende sempre più corpo fra i
tantissimi lavoratori
dipendenti della REGIONE PUGLIA
inquadrati nelle categorie A,B, C e D (non titolari di posizione organizzativa),
chi vi scrive è eletto RSU per il CSA e
componente della delegazione trattante
Regionale ed ha partecipato, e
continuerà a farlo, a tutti gli
incontri utili al fine di migliorare le
condizioni economiche dei colleghi lavoratori Regionali.
Farsi carico dei problemi complessivi dei
lavoratori è una prerogativa fondamentale di chi , come il sottoscritto, ha
voluto e ottenuto la fiducia ampia dei colleghi, per proporre una
rappresentanza delle istanze, all'interno della assemblea della RSU. E’ evidente
che, in questi primi mesi di attività, si e’ portato avanti un lavoro teso ad incalzare l’Amministrazione
sui tanti temi importanti ed essenziali per la vita dei lavoratori.
Tuttavia, nonostante le migliori intenzioni, si assiste a “doppie corsie e doppie velocità“,
si opera e si chiude con estrema “scioltezza” il regolamento dei
criteri per l’attribuzione dei nuovi incarichi per le P.O., si rinvia
sempre in avanti la discussione del CID, non si da’ nessuna informazione sulle risorse
disponibili per provvedere alle progressioni orizzontali e al premio incentivante,
non giungono informazioni sui tempi per le progressioni verticali. Insomma
tutto fermo per i “soliti tanti noti”
invece soluzioni privilegiate per una parte minoritaria (quanto minoritaria?)
di personale.
Tutto questo non è solo inaccettabile ma indecente e
deprecabile, è evidentemente mortificante per la dignità di quei tanti
lavoratori che con grande senso di responsabilità continuano a portare avanti
attività essenziali per l’Ente. Credo sia arrivato il momento di far sentire alta
la propria voce e non rassegnarsi alla realtà, anche perché è proprio
la nostra rassegnazione l’elemento fondamentale su cui
la controparte muove la sua strategia. Tutto si può accettare alla nostra età,
anche l’apprendere che non ci sono
risorse disponibili, ma essere presi per
il c… da dirigenti e burocrati in molti
casi più giovani di molti di noi è offensivo. Difendiamo
insieme la nostra dignità professionale.
Saluti ed auguri a tutti voi.
Giuseppe Bennardi
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