Cari colleghi, iscritti e simpatizzanti, anche il Quotidiano di Bari ha commentato in data odierna (venerdì 22 settembre 2017) quello che la Regione Puglia si prepara ad attuare con l'adozione del Piano Triennale delle Assunzioni
Porte aperte a precari e vincitori di concorso, sbarrate per i dipendenti ‘storici’
Alla fine s’è accomodato anche davanti ai consiglieri della II Commissione, l’assessore regionale agli Affari del Personale Antonio Nunziante. I risultati, dopo ampio dibattito come si dice, sono stati abbastanza chiari ma c’è chi come il presidente di commissione Cosimo Borraccino non lesina perplessità per l’assunzione degli idonei dei concorsi Ripam. <<La Puglia, oltre ad assumere entro il prossimo anno, a tempo indeterminato, tutti gli oltre duecento precari della Regione Puglia, stabilizzati già con legge regionale dalla Giunta Vendola nel 2014, assumerà, sempre tra novembre di quest’anno ed il 2018, tutti i vincitori del Concorso RIPAM cat D, che sono altre duecento persone. Inoltre saranno assunti tutti gli aventi diritto delle categorie protette e numero sei dirigenti. E fin qui le certezze!>>, spiega Borraccino. Poi però, con alcuni punti interrogativi, a partire dal 2018 e poi nel 2019, saranno assunti anche i ventidue idonei del concorso categoria C e 120 idonei del concorso Ripam categoria D, ma su questo punto, al di là della buona volontà dell’assessore Nunziante, bisognerà continuare a stare con le antenne tese anno per anno. Soprattutto per chiedere l’autorizzazione al Governo nazionale della proroga delle graduatorie, non avendo recepito purtroppo, l’assessore Nunziante, l’invito, fatto anche in Consiglio regionale, a procedere con una Legge regionale al fine di prorogare le graduatorie entro il 2019. Così come fatto, ricorda ancora Borraccino, dalla regione Emilia Romagna con la legge 14/17. Sempre sul tema “idonei” lo stesso presidente della Commissione Personale ha chiesto all’assessore a che punto fosse l’interlocuzione coi Ministeri per poter attingere dalle graduatorie interne. Nunziante su questo tema si è detto ottimista, dopo aver promesso di sollecitare la Giunta affinchè avvii le procedure previste per la valorizzazione, appunto, delle professionalità interne, facendo riferimento all’utilizzo della graduatoria già esistente e tutt’ora valida, del concorso interno già espletato della progressione da categoria B a categoria C e qui l’assessore ha affermato che ne terrà conto. Insomma, i consiglieri regionali hanno garantito di continuare a seguire con massima attenzione il tema della proroga delle graduatorie, elemento essenziale per poter procedere con l’assunzione degli idonei dei concorsi cat. C e D Ripam. Concludendo secondo il consigliere Mino Borraccino (Sinistra Italiana) si può affermare che, ai risultati positivi raggiunti, servirà tuttavia ancora aggiungere molto lavoro politico e istituzionale per poter garantire tutti. Meno accondiscendente il segretario del Sindacato C.S.A. Regioni autonomie Locali Carlo Cirasola, che ha puntato il mirino sul Programma Triennale delle Assunzioni (delibera di Giunta n. 1436 del 14/09/2017) perché sarebbe stato escluso in maniera evidente il personale storico, ignorato nel nuovo piano dell’Ente. <<Non esiste il personale di serie A e il personale di serie B, non ci deve essere diversità fra personale storico ed il nuovo personale assunto o in fase di stabilizzazione, in quanto tutti hanno i medesimi diritti sul lavoro e nella vita: la regola dello scorrimento delle graduatorie (così come è stata prevista per gli idonei RIPAM) deve essere applicata a tutti gli altri concorsi già espletati, come quelli per le progressioni verticali (A-B e B-C) e quelli per dirigenti. A questo aggiungiamo le opportunità mai considerate per il personale di ex sesto livello in possesso di titoli ed esperienza lavorativa per il passaggio in D. Hanno chiuso alla Regione tutte le speranze per il personale storico>>. Infatti non è stato previsto alcun riferimento nella programmazione assunzionale riferite al triennio 2017/2019 per cui i sindacati autonomi guidati da Cirasola già minacciano il rallentamento della funzionalità e della produttività dell’Ente con l’astensione dalle mansioni superiori, ma anche assemblee, “flash mob” ed eventuali vie legali per perdita di ‘chance’.