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LA VERTENZA
Arif, stop sciopero, ma è guerra tra sindacati. Csa: stabilizzare tutti i lavoratori non pochi «privilegiati»
Cgil, Cisl e Uil: incontro positivo oggi. Ma i confederali del pubblico non partecipano la negoziato, eppure l'Agenzia è un ente della Regione
REDAZIONE ONLINE
28 Gennaio 2020
Tre organizzazioni sindacali confederali (non del settore pubblico) revocano lo sciopero dell'Arif, mentre un sindacato del settore pubblico (e firmatario di contratto) alza le barricate e adombra invasioni di campo parlando di stabilizzazioni di pochi intimi a danno di tutti gli altri lavoratori dell'Agenzia. E' questa l'ultima puntata sull'Arif, l'Agenzia regionale al centro di molte polemiche, da ultima quella sulle stabilizzazioni.
La notizia è che è stato revocato lo sciopero indetto sulle stabilizzazioni per il 31 gennaio dai lavoratori dell’Agenzia regionale forestale (Arif). Lo fanno sapere sia l'Arif che le categorie di Cgil-Cisl-Uil, con i sindacati che considerano positivo e proficuo l’incontro di oggi con il Consigliere del presidente della Regione, Domenico De Santis, e con il commissario Ranieri e il sub commissario Damiani.
Nel confronto sulle stabilizzazioni degli impiegati a tempo determinato ex Sma, e sulla natura del contratto da applicare al personale dell’Agenzia, «è stata confermata - precisano Fai, Flai e Uila Puglia - la volontà, come prevista dalle leggi regionali, che i rapporti di lavoro in essere, così come quelli della somministrazione, continuino ad essere regolati dal Contratto collettivo di lavoro idraulico forestale. Proprio per tutelare i 900 lavoratori interessati, ai quali viene applicata tale tipologia contrattuale, i sindacati hanno condiviso con la Presidenza e l’Ente l’avvio del negoziato per il rinnovo del Contratto integrativo regionale, successivamente all’espletamento delle procedure concorsuali».
Arif ha inoltre confermato la convocazione dei sindacati il 3 febbraio per la presentazione del «piano dei fabbisogni».
Fai, Flai e Uila Puglia, inoltre, «ribadiscono la piena volontà di superare qualsivoglia forma di precariato: l’hanno fatto contribuendo all’istituzione dell’Arif nel 2010 con la trasformazione dei rapporti a tempo determinato di tutti i lavoratori e con la stabilizzazione del personale operaio a tempo determinato ex Sma. Lo stanno facendo adesso con gli impiegati a tempo determinato ex Sma e con i lavoratori somministrati, avendo sollecitato il management affinché i rapporti lavorativi degli stagionali non fossero regolati dalla somministrazione, ma venissero assunti attraverso procedure di reclutamento diretto da parte di Arif».
Fai, Flai e Uila Puglia, inoltre, «ribadiscono la piena volontà di superare qualsivoglia forma di precariato: l’hanno fatto contribuendo all’istituzione dell’Arif nel 2010 con la trasformazione dei rapporti a tempo determinato di tutti i lavoratori e con la stabilizzazione del personale operaio a tempo determinato ex Sma. Lo stanno facendo adesso con gli impiegati a tempo determinato ex Sma e con i lavoratori somministrati, avendo sollecitato il management affinché i rapporti lavorativi degli stagionali non fossero regolati dalla somministrazione, ma venissero assunti attraverso procedure di reclutamento diretto da parte di Arif».
E «continueranno a lavorare per l’applicazione piena della legge Madìa per il superamento del precariato e per elevare sempre più il valore del contratto integrativo di settore. Attendono, quindi, la convocazione per la presentazione del Piano dei Fabbisogni prevista per il 3 febbraio al fine di verificare nei fatti gli impegni assunti nell’incontro odierno e respingono ogni forma di pseudo-sindacato teso ad avvelenare i rapporti istituzionali e di buona concertazione che da sempre distinguono il sindacato confederale».
Di contro, una sigla sindacale del settore pubblico e «autonoma» rispetto ai confederali alza le barricate. «Ma l'Arif è privata o pubblica? I sindacati privati non possono decidere le sorti di dipendenti pubblici. E nelle stabilizzazioni dell'Arif bisogna agire in maniera trasparente nell'interesse di tutti i lavoratori e non solo di una parte rappresentata da organizzazioni sindacali di tipo privatistico». Ad alzare la voce è il segretario regionale Puglia del Csa Puglia, Carlo Cirasola, che interviene sulla vicenda delle annunciate stabilizzazioni.
«Nessuno è contrario a un percorso di stabilizzazione di tutti i circa 900 dipendenti- precisa Cirasola - ma ciò deve avvenire nel rispetto delle regole e non a favore di un centinaio di persone che rischiano di essere privilegiate rispetto ad altri. L’Arif è un ente strumentale della regione avente natura giuridica di ente pubblico non economico. Il contratto da adottare è uno e uno solo, Ccnl Funzioni locali. Contratto da applicare a tutti i lavoratori, anche se l'amministrazione sembra aver individuato solo negli EX SMA, gli aventi diritto ad una stabilizzazione con il contratto Funzioni Locali. A questo punto ci chiediamo : chi sono questi lavoratori ? Che procedura concorsuale hanno avuto? Per quale miracolo amministrativo il numero dei lavoratori e quasi raddoppiato? Hanno tutti i requisiti per la stablizzazione?».
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