COMUNICATO
DEL 26 GIUGNO 2019
INCONTRO
CON IL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
CON IL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Come
anticipato nel precedente comunicato, in data odierna (26 giugno 2019), una
delegazione del CSA con il suo Segretario è stata ricevuta dal Presidente del
Consiglio Mario Cosimo Loizzo, il quale ha mostrato da subito la sua
disponibilità.
Tramite
la voce del Segretario del CSA e di altri dirigenti sindacali il Presidente ha
ascoltato con molta attenzione le problematiche rivendicate, che riguardano
gran parte del personale della Regione Puglia.
Il
Presidente, mostrandosi molto sensibile alle questioni esposte, alla fine dell’incontro
ha assicurato la delegazione del CSA che si sarebbe interessato intercedendo,
nei limiti dei poteri conferitegli, su chi di dovere per cercare di trovare
delle soluzioni a quanto da noi esposto.
Noi
del CSA ringraziamo il Presidente Loizzo a nome di tutti i lavoratori per
averci ricevuti e ascoltati con tanta attenzione e sensibilità.
Qui di
seguito si pubblica la relazione consegnata al Presidente dove sono state
esposte tutte le rimostranze trattate che riguardano una gran parte del
personale in servizio presso la Regione Puglia.
RIMOSTRANZE
PERSONALE IN SERVIZIO
1.
Il
21 maggio 2018 segna la data di approvazione da parte dell’ARAN del CCNL
relativo al personale del Comparto Funzioni Locali, da allora la Regione Puglia
non ha ancora avviato la Contrattazione Integrativa Decentrata, finalizzata al rinnovo
degli istituti contrattuali previsti dallo stesso CCNL (progressione economica
orizzontale, ed altri istituti contrattuali che risultano bloccati sin dal 2013
per il personale di questo Comparto).
Il
ritardo da parte dell’Amministrazione Regionale sembrava fosse dovuto alla
mancanza di una definitiva quantificazione del Fondo delle risorse per il
personale, che finalmente viene formalizzato in data 7 giugno 2019 con Atto
Dirigenziale n. 710, mettendo da subito in evidenza una insufficiente disponibilità delle risorse in relazione al numero
dei dipendenti interessati.
Al
contrario a una buona parte del personale, in particolare a quella di cat. D,
l’Amministrazione Regionale ha provveduto da subito e con soluzione di
continuità, attraverso l’adozione di uno specifico Regolamento (solo osservato
dalle OO.SS. senza alcuna possibilità di intesa contrattuale), al
riconoscimento delle P.O. (Posizioni Organizzative), che notoriamente conferiscono
al beneficiario retribuzioni integrative lorde che oscillano dalle 9.000 alle
15.000 euro, a cui possono essere integrate ulteriori indennità (“di risultato”
per obiettivi raggiunti) pari a 3.000 euro
Una
cosa che va sottolineata è che tali somme vengono assorbite dal Fondo delle
Risorse, che per l’anno 2019 risultano notevolmente incrementate rispetto
all’anno precedente, passando da un importo di euro 7.500.000,00 (di cui spese
euro 5.400.000,00 per effetto dei pensionamenti delle P.O.) per l’anno 2018 a
un importo pari a euro 9.245.000,00 per l’anno in corso.
L’incremento
di tali risorse ha di certo comportato consistenti benefici ai titolari di P.O.
che in questa fase, nonostante la Regione Puglia fosse chiamata a sanare,
tramite un piano di rientro un buco finanziario prodotto negli anni scorsi
nella gestione economica del personale, non ha esitato ad aumentare in maniera
incisiva il numero stesso delle P.O., passando dalle circa 270 unità degli anni
precedenti alle attuali 575.
Conseguenza
di tutto questo è il depauperamento del Fondo delle risorse destinato a gran
parte del personale, di Cat. A, B, C e D (non titolari di indennità P.O.), che
rischia ancora una volta di vedersi decurtare (come già accaduto negli anni
scorsi) l’importo già modestissimo a titolo di premio di produttività annuale.
Considerando che la maggior parte di questi dipendenti si sono visti ridurre
negli ultimi anni, il proprio reddito di circa 4 o 5 mila euro, tanto che molti
rientrano nella fascia degli aventi diritto al cosiddetto “Bonus di Renzi”, una situazione di cui una Pubblica
Amministrazione, massima espressione di una società fondata sulla democrazia e
sulla giustizia sociale, non dovrebbe andarne fiera, considerato che lo stesso
art. 36 della Costituzione recita:
“Il
lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità
del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa”.
Considerando,
fra l’altro, che molti di tali lavoratori, sia per abilità professionali che
per titoli culturali acquisiti nel tempo, svolgono attività al di sopra delle
proprie competenze di categoria, quindi spesso del tutto equivalenti a quelli
svolti dai titolari delle P.O., ma con un ritorno reddituale del tutto
inappropriato, poco dignitoso e discriminante nei confronti degli “eletti”
titolari di P.O.
Sarebbe
opportuno a questo punto conoscere le percentuali di indennità di P.O. rispetto
al totale dei dipendenti, e la loro dislocazione nelle varie strutture
regionali. Perché il sospetto è che oltre ad essere in percentuali superiori,
rispetto al necessario, ci sia una non
equa distribuzione nelle varie strutture regionali e non secondo quelle che
sono le reali necessità organizzative. Non è infrequente la situazione in cui
in una struttura ci siano più P.O. che impiegati di cat. inferiori.
Una
situazione sicuramente paradossale che danneggia economicamente tutti gli altri
lavoratori, che da sempre si impegnano con assiduità e diligenza senza alcun
riconoscimento giuridico ed economico, che anzi a questo punto rischiano di
perdere quel poco che di diritto gli spetta.
Questo
stato di cose non rappresenta quello che si chiama “benessere lavorativo” per tali lavoratori, che al contrario operano
in una condizione di frustrazione, insoddisfazione e sfruttamento. Non ultima la
mancata Corresponsione istituto Specifiche Responsabilità Luglio/Dicembre 2018
e primo trimestre 2019 ai dipendenti regionali in servizio presso i centri per
l’impiego della Regione Puglia e problematiche lavorative;
2.
Attuazione
del piano assunzionale dei fabbisogni triennali 2019-2021 tramite concorsi
interni ed esterni.
3. Applicazione
Decreto Madia per il triennio 2018/2020 con procedure selettive per le
progressioni verticali B-C e C-D tra le aree riservate al personale di ruolo; una
eventualità a cui molti lavoratori, in possesso di titoli ed esperienza,
aspirano per migliorare la propria posizione giuridica.
4.
Integrazione
al piano assunzionale delle progressioni verticali A-B ed il piano azioni
positive ai sensi dell’art. 48, comma 1, D.Lgs. 198/2006. (codice delle pari
opportunità).
5.
Applicazione
L.R. 14/11/2014, n. 47 art. 1 - esodo incentivato personale storico della
Regione Puglia, una legge che ha due finalità: provvedere contestualmente a
stabilizzare un certo numero di lavoratori e incentivare altri lavoratori
all’esodo volontario, aspetto quest’ultimo utile soprattutto per quei
lavoratori storici, stanche e demotivati, che vorrebbero cessare di lavorare.
Una legge che purtroppo ha trovato applicazione solo per il primo obiettivo,
cioè quello di stabilizzare solo i lavoratori a tempo determinato
configurandosi pertanto come una legge con finalità “clientelari”, visto
l’Amministrazione Regionale non è intenzionata a dar seguito al secondo
obiettivo.
6.
Personale
Sezione Regionale di Vigilanza. Pubblicazione ed applicazione DGR n. 2444 del
21/12/2018 (L.R. n. 37/2015) (1)
(1) In ossequio a quanto
disposto dall’art. 4 comma 1 della L.R. n. 37/2015 è stata redatta bozza del
regolamento della Sezione Regionale di Vigilanza.
Con Delibera di Giunta
Regionale n. 2444/2018 è stato approvato il citato regolamento e trasmesso in V
commissione consiliare per gli adempimenti di competenza.
In detta analisi,
propedeutica alla pubblicazione del documento in argomento, la V Commissione ha,
nella persona del Consigliere Blasi, evidenziato alcune raccomandazioni al
testo relative alle sole funzioni del personale.
Benché trattavasi di
raccomandazioni illegittime poiché evidenziate da Commissione con incompetenza
assoluta in materia (com’è noto la V Commissione esprime pareri e/o
raccomandazioni in materia di Ecologia,
Tutela del Territorio e delle Risorse Naturali, Difesa del suolo, Risorse
Naturali, Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti, Edilizia Residenziale e
non sulle funzioni e/o status giuridico del personale) il Capo Dipartimento
Ing. Barbara Valenzano, ha ritenuto opportuno rivedere la stesura del
regolamento cui si fa riferimento apportando alcune modifiche al testo.
In data 25 febbraio 2019 pertanto, congiuntamente alle Organizzazioni
Sindacali maggiormente rappresentative si stilava il testo definitivo da
rimandare quindi in Giunta Regionale per la prevista pubblicazione.
Atteso il lunghissimo tempo trascorso (oltre 70 giorni) si chiedono le
motivazioni di questo ingiustificato ritardo e contestualmente si chiede che il
documento discusso in data 25 febbraio 2019 venga tempestivamente trasmesso in
Giunta Regionale per gli adempimenti previsti anche al fine di porre fine alla
situazione di disagio e malcontento del personale interessato che da oltre 3
anni e mezzo dalla pubblicazione della Legge attende ancora le sue
rivendicazioni.